Disabilità · Viaggi

L’accessibilità alla portata di tutti

Oggi vorrei parlare di un tema a me molto caro, accessibilità e viaggi.

Dovendomi spostare con una “fantastica” carrozzina elettrica, devo cercare il modo più facile e immediato per muovermi, non voglio precludermi dal visitare il mondo, perciò sono alla continua ricerca di soluzioni per arginare gli ostacoli, ovvero per superare quei mostriciattoli invadenti che comunemente chiamiamo “barriere architettoniche”.

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A tutti coloro che, avendo una disabilità, pensano che superare certe problematiche sia troppo impegnativo, dispendioso o una perdita di tempo, posso dire di essere uno dei classici esempi viventi di “chi la dura la vince”; pur non avendo mai attraversato posti particolarmente impervi (a parte forse le campagne della Transilvania) vi dico che una soluzione c’è sempre, ovviamente non da soli, e confrontandosi con altre realtà, possono venire fuori idee davvero utili.

Qui sotto alcuni esempi positivi e negativi che dovremo tenere in considerazione.

#mezzipubblici

[I Tram di S.Francisco]

A S.Francisco hanno adottato DUE soluzioni GENIALI per entrare negli antichissimi e famosi tram che vedete persino nei film!

Premesso che la conformità territoriale di S.Francisco è piuttosto scomoda  per via delle strade sali e scendi, muoversi con il tram è molto utile per andare da una parte all’altra della City.

La prima soluzione è una pedana mobile, ricavata nel marciapiede, come potete vedere nella foto qui sotto; quando arriva il tram la pedana viene azionata, si alza e arriva all’altezza del mezzo, per sopperire alla distanza tra pedana e porta del tram, l’autista appoggia una piccola passerella che fa da ponte e permette alla carrozzina di entrare all’interno dell’abitacolo dove è stato creato uno spazio largo e apposta per carrozzine.

Nei marciapiedi più larghi hanno creato uno scivolo in cemento, ed è per quello che a S.Francisco potete trovare delle mini-salite nel bel mezzo dei marciapiedi, potrebbe non apparire bellissimo da vedere, ma vuoi mettere l’utilità! Quando si dice investire per tutti senza farsi paranoie di estetica, spesso in Italia vengono vietati lavori di ristrutturazione che potrebbero avere utilità in termini di accessibilità solo per non rovinare il paesaggio o la struttura.

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[Il battello di Amsterdam]

Ad Amsterdam la compagnia Blue Boat Canal Cruise permette anche a chi è in carrozzina di poter fare il giro dei canali per una durata circa di 75 min. La barca ha un montacarichi che permette di rimanere sulla propria carrozzina per scendere all’interno. Questo servizio di trasporto accessibile ha però orari precisi perciò se interessati informatevi bene, maggiori info le trovate qui http://www.blueboat.nl/en/canalcruise_daycruise.html

Amsterdam, non è però la città accogliente che immaginavo, ho anche vissuto l’episodio di discriminazione più brutto della mia vita (almeno, fino ad ora): un autista e una controllora di tram mi hanno fatto scendere dal mezzo perchè non volevano carrozzine a bordo nonostante ci fosse libero il posto riservato alle persone disabili. Il giorno dopo l’azienda si è scusata via messaggio dicendo che probabilmente è stato un errore ma io ho deciso ugualmente di fare denuncia al collegio olandese anti discriminazione. Mi sono sentita come quando negli anni 50 in America gli afroamericani dovevano lasciare il posto ai bianchi sui bus per il colore della propria pelle. Peccato che sto parlando ai tempi moderni, della “civilissima” Nord Europa.

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[La metropolitana di Berlino]

Berlino è secondo me una delle città più “wheelchair friendly” che ho visitato, innanzitutto perchè non ho mai avuto problemi a muovermi e poi perché la rete dei trasporti pubblici è servita bene e non c’è un mezzo pubblico che non abbia l’accessibilità per portatori di handicap.

Le fermate metro hanno tutte l’ascensore , non esistono quei odiosi montascale che ci sono a Milano e che secondo me sono ormai superati, in primis perchè non supportano il peso delle carrozzine elettriche moderne e quindi puoi prenderli solo se hai la carrozzina manuale (se non vuoi rischiare di bloccarti sopra come era  successo a me qualche anno fa)

A Berlino in ogni banchina c’è una pedana chiusa a chiave e che si trova dove arriva la testa del treno in modo che vedendoti, l’autista, si ferma, scende, la prende e la posiziona, facendoti salire a bordo. Non ho mai visto un autista scocciato o qualcuno che sul mezzo avesse da ridire o ti guardasse strano, questo è un segnale di paese civile che deve essere d’esempio per tutti.

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#TempoLibero

A Briançon ho visto una soluzione intelligente per tutti i negozi con gradini, una pedana estraibile, come da foto qui sotto.

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Anche a Parma ho trovato un’ottima soluzione, tra l’altro la stessa soluzione l’ho trovata altre volte in altre città. Nei negozi privati i proprietari a volte dicono che non è possibile trovare una soluzione per togliere i gradini perchè il negozio è vecchio o non c sono gli spazi; può essere così certe volte, ma spesso ho notato che è per pigrizia e mancanza di volontà degli stessi titolari. Questo succede anche perché nonostante ci siano leggi sull’abbattimento delle barriere e normative precise sule nuove costruzioni, spesso succede che chi deve dare l’ok ai progetti chiude un occhio sull’accessibilità e fa passare per legale quello che non è.

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[Aprire le porte con facilità]

Las Vegas è una città nuova perciò nella parte dei grandi alberghi e casinò, sulla famosissima Las Vegas Strip, non vi è nemmeno una barriera architettonica, addirittura ho visto che affittavano carrozzine elettriche per le persone che hanno problema a camminare a lungo, e in America, visto anche l’alto tasso di obesità, ce ne sono molte con questo problema. La cosa che mi ha sorpreso di più è vedere che ogni porta dei casinò, negozi o negli hotel c’era un pulsante elettrico per aprirla con facilità. A volte basta davvero poco a rendere più autonoma una persona…

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[piscina e terme]

Uno dei grossi problemi per chi ha una disabilità motoria che vuole andare in piscina o alle Terme è il fatto di non trovare strutture con l’accesso in acqua adattate appositamente per chi non cammina, Pensare che basterebbe avere una seggiolina mobile, che si alza e abbassa, per permettere l’entrata e l’uscita in acqua; e poi ci vogliono gli spogliatoi a norma, con un lettino, un bagno più largo e una doccia senza gradini, non ho mai trovato un posto che avesse tutto questo in Italia, se non in cliniche private, costosissime.

In Brianza ho trovato le terme di Monticello Terme che si sono muniti della seggiolina per entrare nelle vasche (nella maggior parte) ma non hanno fatto uno spogliatoio apposta e infatti mi concedono di cambiarmi nella sala massaggi che però mi risulta scomoda perchè la doccia è distante.

Da qualche tempo sto provando la SPA Acqualife di Novegro (Segrate) dove c’è un piscina calda accessibile e ben strutturata, mi sto trovando bene. Non è pubblico ma ha tariffe buone ed è pensato anche per chi non cammina, si può accedere sia con un loro fisioterapista che da soli.

Ho trovato le stesse “comodità” in Slovenia, alle Terme di Catez

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In conclusione, per permettere una qualità migliore di vita anche a chi ha una disabilità, spesso basterebbe una maggiore attenzione da parte di chi progetta, uno sviluppo di idee e una pianificazione che sia lungimirante, che abbia una visione a 360 gradi; le disabilità sono molteplici e ognuna è diversa se però iniziamo ad ispirarci alle buone idee e al senso civico di paesi più moderni, con il tempo la nostra Italia potrebbe fare molteplici passi avanti nel progresso e in civiltà. Tutta questa attenzione deve partire da ognuno di noi perchè ad ognuno di noi, un domani potrebbe fare comodo.

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