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La dura legge della strada


Parliamo del contrassegno invalidi per parcheggiare: molti Stati Europei, pur mantenendo le stesse linee guida sancite dalla Comunità Europea, hanno una propria normativa nazionale, successivamente ogni comune può decidere come far utilizzare il pass invalidi. Qui si possono trovare le varie distinzioni nazionali a livello europeo: https://europa.eu/youreurope/citizens/travel/transport-disability/parking-card-disabilities-people/index_it.htm

Una delle domande che mi sono fatta è “come mai il contrassegno invalidi abbia una scadenza?” Certo, ci sono patologie che possono risolversi, ma in effetti, chi, come me, ha  una patologia non guaribile, perché dovrebbe ogni 5 anni presentare un certificato medico dove si attesta la non guarigione? La risposta è “per colpa dei furbi”. Si, esattamente per colpa di coloro che abusano e hanno abusato, noi persone con patologie invalidanti a vita siamo costretti a questo iter burocratico. Probabilmente, qualche malintenzionato aveva immaginato che utilizzare il pass del parente defunto poteva agevolargli la vita, ecco perché lo Stato è corso ai ripari mettendo una data di scadenza per tutti.

Il problema, a mio avviso, poi si complica con il fatto che ogni comune ha le sue normative. Infatti, quando devo parcheggiare e per esempio non trovo un posto per disabili libero, (non sempre sono abbastanza per tutti) non so mai se posso fermarmi sui parcheggi “normali” perchè molti comuni fanno distinzione tra residenti e non. Per capire quale posso utilizzare sono costretta a cercare online cosa dice il regolamento di quel comune o chiamare i Vigili. Lo stesso vale per i parcheggi a pagamento, nel dubbio ho sempre pagato pur avendo l’invalidità al 100%.

Ulteriore grossa seccatura, la ZTL: ogni volta che si passa nel centro di un comune che non sia quello di residenza o sulle corsie preferenziali, diventa un cinema! Quando posso, telefono ai Vigili avvisandoli del passaggio, ma in certe circostanze bisogna mandare una mail dimostrando che il titolare del contrassegno era a bordo…è evidente che diventa ogni volta una complicazione!

Per questo motivo, se si è costretti a passare sulle corsie gialle o nella ZTL di un determinato comune più volte all’anno, è meglio inviare un unico modulo da inviare agli  uffici comunali chiedendo il permesso prolungato (io ero convinta che questo permesso fosse legato alla targa dell’auto e invece è altrettanto collegato al pass personale). Personalmente giro molto ma per lavoro e questioni familiari sono soprattutto di passaggio a Milano, Monza e Genova.

Ecco quanto mi è successo e mi ha indotto a scrivere sul blog. Quando mi è scaduto il contrassegno ero in un periodo piuttosto complicato: ero da poco diventata mamma e la situazione gestionale mia e della bambina non era semplicissima; convinta del fatto che non avevo cambiato mezzo ho omesso di inoltrare a questi comuni il nuovo modulo di passaggio nelle zone a traffico limitato (pur avendo rinnovato in tempo il contrassegno nel mio comune, Peschiera Borromeo).
Il mio errore è costato caro, al rientro dalla maternità, prima di inoltrare la nuova modulistica al comune di Milano, è passato più di un mese. Nel frattempo sono piovute una marea di multe, ma la cosa assurda è che sono arrivate a più di dieci multe nell’arco della stessa giornata perché costretta a percorrere tutta la circonvalazione e ad ogni tot km mi è stata contestata l’infrazione. In una situazione come questa, quello che io vorrei far emergere, è il fatto che il sistema non preveda l’emissione di un’unica sanzione visto che è la stessa macchina a percorrere il tragitto (spreco di carta e soldi dei cittadini)

Purtroppo in questa storia che sto raccontando non sono ancora arrivata alla parte più assurda. Quando mi sono trovata a mandare tutti i ricorsi per farmi togliere le multe, queste erano talmente tante, che mi sono dimenticata di autenticare uno dei plichi contenente un totale di multe che ammontavano a circa 700€ . In mancanza di firma è impossibile che il ricorso venga accolto, ma non solo, essendo scaduto il termine, la pena pecuniaria radoppia! Oltre il danno la beffa!

Il tredici marzo avrò la sentenza dal giudice di Pace ma non sarà facile scampare! Io non dico di togliere tutta la sanzione, ma dover pagare centinaia di euro per questo tipo di errore, evidentemente non fatto in cattiva fede, mi sembra assurdo!!

La vita di chi ha una disabilità è piena di inghippi burocratici, non si può sgarrare per non incappare in rogne non da poco. È giusto che ci sia una regolamentazione, ma talvolta una maggiore elasticità da parte delle istituzioni renderebbe la vita più semplice. Quotidianamente i furbetti si appropriano dei diritti di chi ha una disabilità parcheggiando sul loro posto o usando pass per invalidi di terzi, questo succede perché non esiste un senso del dovere e del bene comune: quello che è tuo diritto, può diventare anche il mio anche se non ne ho bisogno. Questo tipo di mentalità ci porta ad tutta una serie di regolamentazioni che complicano la vita di chi ne ha veramente diritto e non sempre punisce gli usurpatori. È un problema grosso che mi fa perdere qualche volta la speranza in un mondo migliore.
Secondo me ci vorrebbe un maggiore sforzo da parte di tutti, da parte delle istituzioni a snellire le procedure, dei vigili nel fare il loro dovere di punire sempre chi commette un’infrazione nei confronti delle persone disabili (es. macchine carsharing sui posti disabili e nessuno fa nulla), chi non ha un diritto non deve appropriarsene! Infine, noi persone con disabilità dovremmo cercare di rispettare le tempistiche e le procedure per mantenere i nostri diritti, senza sfociare in polemiche inutili e operare cambiamenti propositivi che giovino a tutti.

 

 

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