bambini · Disabilità · Lifestyle

Cronaca di una quarantena surreale

Tre settimane di quarantena, giorno più giorno meno. Il lockdown è partito dalla Regione dove abito, la Lombardia, poi si è esteso a tutto lo Stivale. Fino ad un mese fa si usciva a fare la spesa quando si voleva, si prendevano aperitivi, si vedevano gli amici, si passeggiava…poi il buio.

Parlano di un nemico invisibile, un virus, Covid – 19 o Corona virus, dicono arrivi dai pipistrelli (uno dei miei animali preferiti) che venga dall’Oriente, dalla lontana Cina, e invece ora è qui, a pochi km (forse metri?!) da casa mia. Dicono che prenda i polmoni come un male stagionale, ma molto peggio. Qualche esperto cerca di sdrammatizzare: “è poco più che una normale influenza”, si, ma io ogni anno mi vaccino perché se l’influenza mi venisse in forma forte potrei avere problemi a respirare. Panico…

Ho quasi 38 anni il giorno che la notizia fa il giro del mondo: a Lodi, a meno di un’ora da casa mia, un mio coetaneo, di sana e robusta costituzione, è stato infettato, è intubato, è in ospedale e forse rischia la vita. Si cerca di capire come abbia contratto il virus.

Nel mentre che cerco di capire come avviene il contagio, sono molto spaventata, io, che pur lavorando in un reparto ospedaliero, ho il terrore degli ospedali, ho paura di stare male o vedere soffrire i miei cari.

Decido di rimanere in casa e così anche Francesco e la piccola, intanto chiudono le scuole e poi gli uffici.

Paura, ma qualcuno rassicura, se non sei stato a contatto con una persona infetta non rischi nulla. Per fortuna sia io che Francesco possiamo fare il telelavoro, al mattino in casa ci aiuta la nostra assistente famigliare che da subito si copre naso e bocca con una bandana tutte le volte che deve assistermi. Non c’era ancora stato il lockdown definitivo perciò i primi di marzo cercavamo di portare Leila al parco giochi verso sera quando non c’erano altri bambini e genitori. Nel frattempo mi aumenta una brutta tosse; a metà febbraio Leila aveva fatto una giornata di febbre, poi me l’aveva attaccata e da lì mi era partita una tracheite pazzesca che mi è durata quasi un mese, se non fosse che la febbre non è mai salita alta avrei quasi temuto il virus.

Il 9 marzo 2020 chiudono tutto. E la spesa? E l’assistenza? Prima regola per non contrarre il virus: distanza sociale, “state tutti almeno ad un metro di distanza!” Grazie, io manco l’acqua da sola mi posso servire come pensate che possa fare per lavarmi, andare in bagno, mangiare, ecc…?

Decido di sospendere il servizio di assistenza per fare la doccia mattiniera, le cooperative purtroppo non sono organizzate per una totale sicurezza, le operatrici vanno di casa in casa, non usano un camice sterile, hanno mascherine di carta che con il vapore della doccia serve a poco e ovviamente stanno a meno di un metro.

Ormai tutta la mia assistenza è in mano a Francesco che dovrà occuparsi della mia persona e della piccola Leila fino a cessato allarme. Per fortuna la nostra assistente famigliare continua a venire per cucinare e curare la casa, mi dispiace tantissimo ma devo imporle l’uso di mascherine chirurgiche, guanti e farle cambiare i vestiti quando arriva. Sembra tutto così disumano ma i medici parlano chiaro: le persone fragili devono essere tutelate e non uscire. Non so neanche se poi io sono così fragile, ma ho una capacità respiratoria certamente ridotta, meglio non testare gli effetti del virus e poi se penso solo a quanti virus respiratori ho contratto da quando Leila va al nido mi sento vulnerabile e ho paura.

I problemi aumentano di giorno in giorno, la mia cara Esselunga che da 7 anni ogni settimana mi porta la spesa a casa decide di abbandonarmi con una mail. Anzi, con un sms che mi dice di guardare la mail: “Sonia, la spesa odierna per problemi organizzativi, le verrà recapitata domenica” 5 giorni dopo!!! Ho provato in tutte le maniere a spiegare che 5 giorni erano troppi ma, da allora, non si fa più trovare; cara Esselunga, una lunga storia d’amore che si interrompe cosi, lasciandomi nel momento di più bisogno. Per fortuna l’amministrazione comunale stila una lista degli esercizi commerciali che portano viveri a domicilio e sorpresa……. scopro che l’alimentare vicino casa viene a domicilio in 24 h ed è piuttosto fornito.

In questi giorni ho scoperto che una persona che conosco ha lasciato questo mondo, ha lottato contro il virus ma non ce l’ha fatta, un’amica sta poco bene e a catena, conoscenti e amici stanno iniziando a stare poco bene…ho un’angoscia che mi comprime il petto, soffro per la dipartita e per chi sta poco bene.

Dicono che nei momenti peggiori si trovano risorse nascoste, non lo so, so solo che cerco di essere positiva per non sprofondare. Ho iniziato i colloqui psicologici a distanza che Comune e Distretto Sanitario hanno messo a disposizione, cosa molto utile!

Purtroppo il mio lavoro a distanza, vista la situazione, scarseggia; con Leila in casa bisogna conciliare lavoro, gestione casa, pasti, il suo divertimento e la sua cura, ma finora ce la stiamo facendo. Pensate che non sfruttavo mai il bellissimo balcone che abbiamo per via di un brutto gradino, ora ci siamo inventati una passerella, come non averci pensato prima! Se c’è il sole stiamo fuori a prendere i fantastici raggi di Marzo. Abbiamo comprato una mega piscina di palline per Leila e ogni giorno facciamo diventare la vasca da bagno una piscina olimpionica dove può imitare i pesci in mezzo ad un mare di schiuma.

Poi c’è Disney +, io ho iniziato la serie tv “Freud” che mi fa abbastanza schifo ma mi ha ispirato a leggere libri sul famoso psicanalista. Faccio maschere di bellezza ma ho dei peli che sembro Cita, per fortuna Amazon mi sta spedendo la crema depilatoria…

Ho sempre una candela profumata accesa, ho iniziato qualche seduta di rilassamento, ho ripreso le cuffie e ad ascoltare musica, faccio qualche corso organizzato da greenme, e soprattutto ho ripreso la mia cyclette passiva, per attivare la circolazione.

Si resiste, ma mi dispiace non poter portare Leila alla “neeenaaa” (altalena in Leilese), non può vedere i suoi amichetti, non può correre sui prati, ma non si lamenta, dobbiamo imparare molto dai bambini, abbiamo la responsabilità di garantire loro un futuro migliore eppure ora con tutte le nostre scelte sbagliate, con la Natura che si sta rivoltando contro, dobbiamo tenerli chiusi tra quattro mura rassicurandoli che “tutto andrà bene”.. Ma non potevamo fare in modo che tutto andava bene senza arrivare a tutto questo? Sono giorni che me lo chiedo.

Per ora finisco qui, se volete vi terrò aggiornati. E voi come ve la passate?

Descrizione immagine: la piccola Leila nella piscina di palline in casa

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...