Disabilità · Mobilità

Spostamenti e accessibilità (Autobus-Tram-Metro) a Milano


Prima di tutto voglio iniziare questo articolo dicendo che negli anni, da quando io ero poco più che adolescente, la situazione dei mezzi pubblici in Italia è molto migliorata in termini di accessibilità. Detto questo però non esiste la totale libertà di movimento per chi si sposta in carrozzina.
Parliamo di autobus, tram e metropolitana.

In una città come Milano i bus sono praticamente sempre accessibili con pedana, a volte manuale a volte elettrica. Il problema si pone se l’autista non è disponibile ad aiutarti, succede che talvolta fanno finta di non vedere che alla fermata ci sia una persona disabile per non perdere il tempo necessario per farla salire, quei tre quattro minuti che servono per scendere, aprire la pedana ed entrare.
Vi sembra assurdo? Succede più di quanto si possa pensare, ci sono molte denunce di queste situazioni.
Quando si riesce a prendere l’autobus bisogna programmare bene il tragitto perché Milano è grande e quindi ci sono i cambi da fare, a volte le pensiline non sono abbastanza larghe e quindi non puoi scendere/salire con la carrozzina. Sull’autobus c’è uno spazio dedicato alla carrozzina. Io abito in linea d’aria a circa 15 km dal centro di Milano ma per arrivare ci metterei più di un’ora perché dovrei prendere l’unica linea Atm che c’è nel mio quartiere, arrivare alla metro di San Donato Milanese sperare che l’ascensore funzioni, chiamare l’addetto per farmi salire sulla metro e poi a quel punto arrivare a San Babila dove però, il montascale per arrivare in superficie, deve essere funzionante.
Insomma non è immediato, purtroppo però, per chi non ha un’automobile propria, i mezzi pubblici sono l’unica soluzione.
All’estero non ho mai avuto problemi a girare con gli autobus ne in Europa ne negli Stati Uniti, in generale sono molto più abituati a rispettare il cliente che deve prendere un mezzo pubblico, questo ti garantisce una certa autonomia.

Se scorrete qualche articolo nel blog troverete dove parlo di Amsterdam, racconto di una brutta esperienza che ho vissuto con un autista e controllore di tram.

Nel capoluogo lombardo ci sono i tram nuovi che sono facilmente raggiungibili anche con carrozzina e poi molti vecchi dove è impossibile accedervi dentro, eppure da anni e anni continuano a circolare.
Ci sono pensiline che sono strette e quindi con una carrozzina non tutte le linee sono ok, quindi se una persona si muove in carrozzina a Milano e vuole utilizzare i tram potrebbe trovare non poche difficoltà. “E va beh, ma se i tram sono vecchi bisogna capire che non è possibile renderli accessibili” penseranno in molti e invece qui vi voglio parlare di come a San Francisco abbiano reso accessibili tutti i tram persino quelli molto vecchi. Innanzitutto hanno fatto in modo che le pensiline e i marciapiedi siano abbastanza larghi, dopo hanno optato per creare delle alzatine là dove c’era lo spazio, costruendo una e vera e propria salita come da foto qui sotto, altrimenti all’interno del marciapiede, hanno interrato degli elevatori che si alzano quando arriva il tram tramite un pulsante. Una volta che sei all’altezza del tram il conducente ha delle pedane a bordo che appoggia creando un ponte tra la pedana rialzata e l’entrata nel mezzo. In questo modo tutti i tram sono fruibili da tutti i passeggeri. È solo questione di progettualità, se pensate che Milano non abbia gli spazi è solo perché non c’è la volontà di investire in accessibilità e nel voler allargare marciapiedi e pensiline. D’altronde l’Italia è il paese che da centinaia di anni ha quei fastidiosi e pericolosi Sampietrini e con la scusa del reperto storico non si fa nulla per semplificare la vita dei cittadini.

pensilina con scivolo a S.Francisco (idea per Milano?)

elevatore interrato nel marciapiede a S.Francisco (idea per Milano?)

tram a S.Francisco

La metropolitana a Milano: potete visitare il sito Atm per verificare se la fermata è accessibile alle carrozzine. Non tutte le fermate hanno l’ascensore e se c’è il montascale, occhio, molti sono vecchi e non supportano il peso delle carrozzine elettriche di ultima generazione. Suggerisco prima di mettersi in viaggio di chiamare e chiedere se è tutto funzionante
Infoline 02.48-607.607

Sito che vi segnalo per l’accessibilità: https://www.milanopertutti.it/page.asp?menu1=17&menu2=1&menu3=4&menu4=15

Anni fa avevo fatto un reportage per Repubblica TV in vista dell’Expo sull’accessibilità della metropolitana e del centro di Milano, in quell’occasione dimostravo come è complicato muoversi con una carrozzina elettrica. Le cose da allora non sono molto cambiate, il video è sulla mia Igtv sul canale ISTAGRAM.

Brevemente vi racconto di come anche una linea come quella Lilla che è moderna e accessibile possa diventare una trappola per le carrozzine. Tre anni fa dovevo recarmi da San Donato in zona Bicocca, cambiare linea e poi andare sulla lilla, ma quando sono scesa dal convoglio l’uscita per le carrozzine era bloccata per un guasto al tornello. Siccome erano le otto di sera circa, non c’era nessuno ad aprirmi così ho dovuto citofonare al servizio “aiuto”, aspettare un quarto d’ora che arrivasse un operatore da un’altra fermata e aprirmi il tornello bloccato. Peccato che avevo il concerto di @maxgazze all’ Arcimboldi da lì a poco.. sono arrivata ovviamente leggermente in ritardo, uff.
Questo mi fa davvero arrabbiare, se devi muoverti con i mezzi pubblici e sei in carrozzina devi sempre mettere in conto che ci può essere l’imprevisto e questo succede molto spesso.
Un limite che esiste è quello che due carrozzine non possono salire insieme sullo stesso convoglio, se trovate un dipendente dell’ATM rigorosamente ligio alle regole e siete in due o in più persone in carrozzina vi farà prendere un treno diverso (questo succede anche sui bus). Immaginate che siete in giro con il vostro compagno, compagna, madre, padre, sorella, amica ecc e non potete salire insieme sulla metro, non lo trovereste abbastanza ingiusto?
Eppure è quello che succede e davanti al motivo della sicurezza non c’è santo che tenga, ma intanto la vita di chi ha una disabilità è più limitata per un problema organizzativo che nessuno ha mai voluto risolvere.

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