Le parole sono importanti dice una frase tratta da un celebre film di Nanni Moretti, Palombella Rossa. Quando ero più piccola, tutte le volte che qualcuno davanti a me diceva “handicappato” come termine dispregiativo mi sentivo in imbarazzo, come se avessi fatto qualcosa di male perché in fondo anche io ero parte di quella categoria. Per fortuna con gli anni ho acquisito consapevolezza, non ero io sbagliata ma gli altri un po’ stronzi, o magari superficiali, chissà. Vi racconto questo perché la sofferenza vissuta e qualche episodio di bullismo (o shitstorm), mi hanno fatto comprendere che devo sensibilizzare (nel mio piccolo) ad un corretto uso del linguaggio. Mi dicono che sono troppo idealista e forse è vero. So benissimo che tra amici, tra famigliari a volte anche solo per scherzare si insultano categorie diverse o persone: chi diventa ritardato, chi mongoloide, chi frocio, chi terrone ecc ecc
L’altro giorno, su instagram, leggo un post che mi lascia di stucco. Un cantautore che seguo, famoso anche per aver scritto canzoni di un certo spessore per cantanti noti, scrive una frase usando la parola mongolide a sproposito. La frase era questa “la mia gattina è perplessa. Mi ha chiesto se è vero che la musica per bambini di dodici anni e la realtà per MONGOLOIDI di tik tok sono il futuro che immaginavamo” tra l’altro allo scopo di insultare una generazione che a mio dire, userà anche tik tok, ma sarà migliore della nostra.
Vi garantisco che è la persona in questione è a modo, educata, gentile..o almeno così credevo.
Non voglio giudicarlo per uno scivolone e non lo farò, ma la verità è che se non si vivono certe situazioni di svantaggio, non si può capire il rischio reale celato dietro un’errata comunicazione.
La lotta all’abilismo, parlo per la disabilità, è venuta alla ribalta con i social, tra attivisti, soprattutto negli ultimi anni. Fino adesso, faccio anche io il mea culpa, noi persone con disabilità e associazioni di riferimento abbiamo fatto troppo poco in tal senso. Non si tratta di politically correct ma di salvare future generazioni da episodi di odio e ghettizzazione. Dare poco peso a certe affermazioni, per la maggior parte delle persone, può non avere risvolti negativi, magari persino suscitare qualche risata; allo stesso tempo, per altri, chi è più sensibile o non ha gli strumenti adeguati per reagire, può portare a cadere in depressione e all’isolamento oltre che situazioni di grave sofferenza. Pensiamoci.
(descrizione immagine: cantautore scrive un post su Istagram che dice .)
All’attenzione dello staff del podcast Muschio Selvaggio..
firma MAURO SBRILLO
"Mi piace""Mi piace"