Proposta di azione comune contro le offese alle donne disabili nel video di Sdrumox
Car* tutt*,
oggi volevo mettervi a conoscenza di un altro contenuto alquanto discutibile che offre il mondo del Web.
Si tratta dell’intervista del livestreamer Sdrumox (alias Daniele Simonetti) all’interno del podcast “Fa pensare” gestito da tali Lore e Anas.
L’intervista è stata pubblicata su YouTube a questo link: https://www.youtube.com/watch?v=550bXjTROCk
Perché ve lo sto dicendo?
Tra la vastità degli argomenti deprecabili che vengono vomitati senza filtri in questa puntata, in un impeto pseudo-rivoluzionario contro la censura del web ma fondamentalmente patetico e pericoloso, mi preme porre l’attenzione sulla trattazione del tema delle donne con sindrome di Down che, per brevità o ignoranza (propendo per la seconda), vengono chiamate solo “le Down”.
Tutto parte dal minuto 21.30, quando uno degli intervistatori legge a Sdrumox un post tratto da una discussione su un forum a tema “sorde, handicappate e sordomute”.
Questo post, scritto dall’utente Luke944, lamenta la presunta mancanza di donne “sane fisicamente” che porta a doversi accontentare delle “storpie”, facendo l’elenco con tanto di pregi: una ragazza cieca, per esempio, è definita un “buon acquisto” perché, a suo dire, non è consapevole della propria bellezza e soprattutto sarebbe dipendente dall’uomo.
Ciò è pane per i denti dei protagonisti della puntata che, confermando quanto scritto, si mostrano piacevolmente estasiati dall’idea presunta di poter controllare una donna che, per la sua disabilità, sarebbe dipendente da loro.
È maschilismo che mostra la più probabile anticamera della violenza, ma vado avanti.
Sdrumox non è nuovo all’argomento, infatti ammette di mettere spesso storie e post relativi a “ragazze handicappate e mezze ritardate”. Non si sa se per devotismo o per puro bullismo, fatto sta che trasmette messaggi maschilisti e discriminatori alle sue migliaia di followers.
Verso il minuto 23, la discussione si sposta ancor di più sulle ragazze con sindrome di Down: Sdrumox si mostra (fintamente) interessato a uscire con una di loro, nominando anche tale “sorella di Tuzzo”, perché “sono delle vere porche” (min. 23.33).
Gli altri controllano e analizzano con una disgustosa voracità il fatto che “non controllano bene la salivazione” e che “io la guardo, lei mi guarda e c’ha lo sguardo incrociato”, insomma un’ignobile desessualizzazione.
Le ragazze con sindrome di Down, che sono spesso propense a ricercare e a dare contatto fisico, risultano agli occhi dei tre prede facili da abbordare e con cui avere relazioni perché “la manipolo, faccio quello che voglio, la faccio cagare addosso, non c’è problema, ci metto 2 minuti, la porto in bagno e…” (cit. Sdrumox, min. 23.47). Non è difficile immaginare il resto.
Al minuto 26 uno degli intervistatori racconta di una ragazza con sindrome di Down chiamata “dea del sesso”, di fatto enfatizzando ulteriormente la loro tesi.
Al minuto 27.14 Sdrumox afferma ancora di voler trovare una ragazza con sindrome di Down e che, per raggiungere il suo obiettivo, ha pure contattato un centro di volontariato.
Penso che tutto questo sia abbastanza per ribadire che questa puntata e la figura di Sdrumox diano messaggi che incitano alla violenza fisica, sessuale e psicologica delle donne con disabilità intellettiva.
Questi sono esattamente i meccanismi che stanno dietro a questi fenomeni che si verificano soprattutto in luoghi di aggregazione sociale e sfruttando le modalità comunicative delle donne con sindrome di Down.
I tre non hanno risparmiato proprio nessuno, infatti al minuto 28 Sdrumox comunica di aver matchato su Tinder con una ragazza senza arti e uno degli intervistatori tira fuori il nome di Bebe Vio dicendo che “ha un handicap della Madonna, tipo un cuscino che puoi muovere come vuoi”.
L’ennesimo riferimento a una relazione dove la donna con disabilità viene controllata, gestita e posseduta dall’uomo senza che possa opporre resistenza.
In tutta la puntata ci sono molte risate, anche se non viene esplicitamente dichiarato che si sta facendo ironia. Ma questa, in ogni caso, NON è ironia.
Questa è una cosa che fa male, che soggioga le menti delle migliaia di loro followers (tra cui molti adolescenti), che colpisce un gruppo marginalizzato.
Questa è VIOLENZA e INCITAZIONE ALLA VIOLENZA.
Per queste ragioni con questa lettera ribadisco la pericolosità della circolazione non solo di questo video, ma anche dell’intero canale del podcast “Fa pensare” che propone continuamente contenuti sensibili e la pericolosità del personaggio di Sdrumox che si ostina a perpetrare messaggi maschilisti, discriminatori, sessisti e violenti.
Invito tutt* a fare la propria parte attraverso la segnalazione di quanto sopra citato agli appositi canali. Preciso che tutt* sono coinvolt*, in quanto nella stessa intervista vengono dette anche cose transfobiche e grassofobiche.
Grazie per l’attenzione.
Silvia Lisena
Co-firmatariə: Beboo.lab, Giorgia Meneghesso, Sonia Veres

Descrizione immagine, i due “conduttori” uno moro con felpa scura e righe chiare e l’altro biondo con cappellino e maglia chiara, leggono al livestreamer Sdrumox (che non si vede) il seguente messaggio arrivato da Luke944:
Parliamoci chiaro, se volete la “do una volta è troppo tardi per averla anche fisicamente. Oramai è tutto andato in malora, Titanic sta affondando col nostri culi piatti e pelosi sopra. Sotto i 30 anni non si salvano nemmeno più le paesane o le straniere, siamo fuori dai giochi. Restano le storpie una ragazza cieca, ad esempio, potrebbe rivelarsi un buon acquisto, dopotutto sarebbe dipendente da voi e non consapevole della propria bellezza dei social, ecc. Anche una su carrozzella, magari. Nessuna deformità che la renda cessa, si intende, ma un giusto compromesso tra estetica e handicap. Dobbiamo puntare sulle handicappate carine, amici miei“
Grazie per la segnalazione! Cosa si può fare per arginare (silenziare forse non si può) questi ‘fenomeni’ inqualificabili? Si dovrebbero vergognare!
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denuncia Agcom e/o polizia postale, grazie
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Porci schifosi, violenti ed abilisti. Non si può querelarli?
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stanno valutando avvocat* del settore
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