Perplessità e richieste in merito alla partecipazione di Fedez al Festival di Sanremo
Gentilissimi,
come attiviste con disabilità, vorremmo esprimere le nostre perplessità in merito alla partecipazione di Fedez e del podcast “Muschio Selvaggio” alla 73esima edizione del Festival della Musica Italiana (Sanremo).
Si tratta, infatti, di un personaggio alquanto discutibile che conduce una trasmissione altrettanto discutibile.
È innegabile il notevole contributo che lui e la moglie Chiara Ferragni (una delle co-conduttrici del Festival) hanno dato in varie occasioni, ad esempio durante la pandemia da Covid-19, ma è altrettanto innegabile il numero degli “scivoloni” che lo hanno messo in cattiva luce.
Prendiamo, ad esempio, il caso della recente puntata di Muschio Selvaggio con ospite Gianluigi Nuzzi: si parlava della scomparsa di Emanuela Orlandi e Fedez, dopo essere scoppiato in una risata sganasciata proprio in merito al fatto che non sia stata ancora trovata, ha esternato una battuta talmente infelice e imbarazzante che ha raggelato i presenti. Si è poi scusato con il fratello di Emanuela, ma resta deplorevole e scandalosa la mancanza di tatto, empatia e perspicacia da parte sua.
Fosse il primo caso!
Invece ha un precedente ed è nella puntata n. 104 del podcast con ospite il tiktoker con disabilità Emanuel Cosmin Stoica: nella parte finale, si resta sbalorditi davanti al siparietto dei due che ridono sguaiatamente a proposito dell’idea che anche le donne con disabilità possano vivere la sessualità, seguita da un’infelice battuta da parte di Stoica che osserva come, a suo dire, un uomo normodotato non potrebbe dire a una donna con disabilità di stare ferma (perché non potrebbe muoversi e subirebbe passivamente delle avances sessuali, n.d.r.).
Affermazioni sessiste, discriminatorie e anche abbastanza violente che qualificano Fedez come una persona assolutamente irresponsabile e inadatta a calcare il palco dell’Ariston in quanto, con tali scandali, ha dimostrato di non essere degno dell’aura benevola da cui finora è stato rivestito.
Un uomo che, diversamente dal caso Orlandi, non si è neanche scusato con le donne con disabilità per questo atteggiamento deplorevole che alimenta il meccanismo di desessualizzazione e discriminazione nei loro confronti, nonostante la lettera aperta che ha raccolto 900 firme e una petizione su Change, che uomo è? È davvero questa la tipologia di persone e di messaggi che vogliamo dare al nostro Paese e al mondo intero?
Chiediamo alla RAI e ad Amadeus di accogliere il nostro invito a ritornare sui suoi passi perché, in caso contrario, si dovranno prendere la responsabilità di aver contribuito alla diffusione di un clima che desessualizza e discrimina parte dei suoi spettatori.
Grazie dell’attenzione.
Firmatarie:
Silvia Lisena, Sonia Veres
Descrizione immagine: facciata del Teatro Ariston (Sanremo) all’epoca della 63esima edizione del Festival.
Sottoscrivo la lettera Silvia Cutrera
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Mi associo a quanto indicato sulla lettera.
Cordiali saluti
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Componente del Gruppo Donne FISH.
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