
Mi chiamo Sonia e sono nata sotto il segno dei pesci l’anno che l’Italia di Zoff, Scirea, Tardelli e Rossi ha vinto i mondiali di calcio, nel 1982.
Mi sono affacciata al mondo in quel di Genova, ma a sei mesi di vita mi sono trasferita a vivere con i miei nonni materni che mi hanno tenuta con loro fino al compimento dei 6 anni. Abitavamo nella capitale della Romania, a Bucarest, dove mia nonna in gioventù insegnava filosofia al liceo classico e mio nonno era un generale dell’esercito. Mia mamma si trasferì dalla Romania in Italia dopo la laurea in lingue straniere, sposando un italiano e scappando da un regime che non le apparteneva non volendo stare sotto la dittatura di Ceausescu.
Ai miei tre anni, in uno dei soliti viaggi Genova – Bucarest, mi hanno ricoverato all’ospedale Gaslini perché camminavo male, dopo qualche giorno la diagnosi: SMA,
Ho avuto un’infanzia molto complicata, mi spostavo in carrozzina manuale, cresciuta senza una figura paterna di riferimento con una mamma con problemi importanti di salute, determinata, ma sola.
A 18 anni sono rimasta qualche mese in Francia, dove ogni anni facevo un periodo di fisioterapia, per cercare di studiare e trasferirmi. Non sono riuscita a cambiare paese, ma, qualche mese dopo, mi sono ugualmente emancipata andando a vivere in centro Genova, a qualche km da mia mamma. Ero desiderosa di poter realizzare un percorso personale di autodeterminazione e ci sono riuscita grazie all’associazione Uildm di Genova.
Mi sono diplomata al Liceo Scientifico Cristoforo Colombo di Genova.
A 28 anni mi sono trasferita da Genova in Lombardia, in un comune dell’hinterland milanese per realizzare il sogno di una famiglia con Francesco, conosciuto sui campi da gioco di Powerchair hockey. Lui era un volontario dirigente della squadra di Monza, io atleta a Genova e in Nazionale. Dal 2007 al 2012 sono stata il portiere dell’ Italia, ho vinto la medaglia di bronzo agli Europei in Belgio nel 2008, raggiunto il quarto posto ai Mondiali di Lignano Sabbiadoro nel 2010 e il quinto agli Europei in Finlandia nel 2012.
A 35 anni sono diventata mamma di una bellissima bambina, non gioco più da anni sui capi sportivi ma ho tante passioni: adoro i concerti, viaggiare, scrivere e fare attivismo. Lavoro da tanti anni nell’ambito sanitario, qui il mio Curriculum Vitae.
Nulla mi è stato regalato in partenza quindi ho una predisposizione innata per la lotta dei diritti delle categorie fragili, escluse spesso da una società poco tollerante.
Sono particolarmente attenta ad un linguaggio rispettoso e inclusivo delle “diversità”, cerco di sensibilizzare le persone ad un uso corretto dei social network, conosco molte dinamiche di abilismo sia nella comunicazione che nella quotidianità. Mi interfaccio con persone di altri paesi per capire le criticità dell’Italia e grazie a viaggi fatti mi sono fatta un’idea a 360 gradi della disabilità anche nel resto del mondo.
Conosco bene il processo di autodeterminazione per poter vivere fuori dal nucleo famigliare con una disabilità grave e non autosufficiente e da anni lotto per un vero riconoscimento della Vita Indipendente per tutti.
Credo nell’intersezionalità delle lotte e ho sviluppato una visione femminista nelle battaglie sociali.
Creo contenuti, grafica e post per un approccio responsabile nella comunicazione verso le disabilità.
Se hai bisogno di un consulto scrivimi nell’apposito form.